Il più famoso è senz’altro Demostene, l’oratore
greco che, per combatterla, ricorreva ai sassolini in bocca. E nella schiera
mettiamo anche personaggi quali Alessandro Manzoni, Winston Churchill, Marilyn
Monroe e Indro Montanelli, tutti accomunati da un disturbo penoso: la balbuzie.
Quasi un milione di italiani sono afflitti da questo complesso problema, che
si evidenzia soprattutto nel sesso maschile, in percentuale di 7 a 1 rispetto
a quello femminile; solitamente fa la sua comparsa fra i 3 e i 7 anni, scatenandosi
o peggiorando con l’ingresso alla scuola materna e, soprattutto, elementare.
Ma perché può comparire? Lo abbiamo chiesto a Enrico
Caruso, psicologo, logoterapeuta e direttore dell’Équipe logodinamica
di Milano. Il dottor Caruso (autore del libro “Balbuzie, aiutiamoci con
cento risposte”, Franco Angeli, 15,50 €) è stato a sua volta
balbuziente e rivela che il disturbo si ripresenta ancora oggi, seppur raramente,
nei momenti di grande tensione.
“
Non si conoscono le cause biologiche esatte della balbuzie”, osserva, “che
può avere origine da inconsci conflitti emotivi così come da
alterazioni del sistema nervoso. Può anche coincidere, nell’infanzia,
con momenti di disagio quali la separazione dei genitori o un lutto. Si tratta,
comunque, di una nevrosi o di una complessa sindrome psicosomatica che coinvolge
la persona sul piano affettivo, familiare, scolastico, lavorativo”.
Sino ai 4 anni una forma di linguaggio inceppato e ripetitivo (balbuzie primaria) è del
tutto normale. Ma se il disturbo permane dopo i 6 anni (balbuzie secondaria),
può già considerarsi un segnale d’allarme su cui intervenire
prima che diventi cronica e si “agganci” ad altri sintomi quali
ansia, disturbi del sonno e dell’alimentazione, enuresi, tic, ritardi
motorii, insufficiente capacità di socializzare ed eccessiva dipendenza
dagli adulti. Se noti questo problema in tuo figlio, farai bene a portarlo
in un centro specialistico, facendo attenzione alle facili propagande di terapie “chiavi
in mano” che garantiscono, per qualunque età, guarigioni miracolose
in poche sedute. In realtà, il percorso è sempre lungo e non
semplice. Nei bambini, in genere si interviene coinvolgendo i genitori in percorso
di terapia psicologica che consenta loro, fra l’altro, di migliorare
i rapporti e il clima di serenità familiare controllando ansia e sensi
di colpa e di inadeguatezza; ogni atteggiamento allarmistico si riflette negativamente
sul bimbo. In ogni modo, la balbuzie tende a migliorare dopo la pubertà.
In taluni casi scompare del tutto. Più spesso, invece, si ripresenterà nelle
fasi cruciali della vita adulta: cambiamenti della situazione professionale,
scelta del matrimonio, nascita dei figli, separazioni o lutti. E per chi vuole
uscire da questo problema a 30 o 40 anni, indubbiamente il cammino non sarà in
discesa. “Anche perché, a livello inconscio”, avverte il
dottor Caruso, “guarire dalla balbuzie significa affrontare la realtà,
la competizione, avere più responsabilità ed essere meno protetti
dai familiari. Ecco perché un adulto che vuole vincere questa battaglia
dovrà vincerla prima di tutto con sé stesso”.
Il problema si potrà, comunque, affrontare con successo aggredendolo
con diverse armi: alla riabilitazione verbale verranno affiancate sedute terapeutiche
individuali e/o di gruppo, volte a ridurre l’ansia e migliorare l’autostima.
A questo potrà essere aggiunta una psicoterapia corporea mirata per
una migliore coordinazione dei movimenti che, in chi balbetta, talora può essere
compromessa. “Non bisogna illudersi, comunque”, conclude il dottor
Caruso, “di guarire una volta per tutte, perché la balbuzie, con
le ferite antiche che si porta dietro, tenderà a ripresentarsi nei momenti
più difficili della vita. L’importante è non soccombere
più al suo cospetto, ma imparare a gestirla e a instaurare una pacifica
convivenza”.
Box
Così il nemico ti farà meno paura
* Gli specialisti ti possono aiutare, ma il principale artefice della tua guarigione
devi essere tu. Più prendi di petto una situazione che ti fa paura,
più acquisisci fiducia nelle tue potenzialità.
* Più tendi a negare la tua emotività, più la balbuzie
aumenta.
* Chi ti sta accanto ti ama perché sei tu. Anche con i tuoi difetti.
* Evita di continuare a inseguire l’approvazione altrui.
* Datti obiettivi realistici e non pretendere di raggiungerli in tempi irrealistici.
* Mira in alto e non trincerarti dietro la balbuzie come a un alibi per non
osare di più.
Per saperne di più
Istituto di Ortofonologia, Roma, tel. 06.8542038-8840384; fax 06.8413258; www.ortofonologia.it
Progetto Demostene ed Équipe Logodinamica: la prima si trova a Esino
Lario (Lc), tel. 341.860273; è attiva in particolare sulle zone di Bergamo
e Lecco e offre servizio di informazione e prima consulenza, non di trattamento.
L’Èquipe Logodinamica per il trattamento della balbuzie è a
Milano, tel.02.67075066 www.equipelogodinamica.it ;
Federazione logopedisti italiani, Mestre (Ve), tel. 049.8647936; www.fli.it
Paola Tiscornia